Ciao bella gente mi chiamo Gioia, dicono di nome e di fatto, chissà. Sono un’appassionata della bellezza che ci circonda, dei dettagli, di ciò che non si vede e dei piaceri della vita, tra cui il cibo che sarà il protagonista in tutti i post che leggerai qui. Autodidatta, pratico la fermentazione da molti anni, in particolare lattofermentazione.
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…Cos’è la lattofermentazione? E’ un metodo di conservazione, ma non solo, è l’unico processo di conservazione che arricchisce il prodotto sul piano nutrizionale e gustativo.
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Sappiamo tutti, per esperienza diretta, che i cibi deperiscono velocemente. L’essere umano sin dall’antichità, ha cercato di trovare modi per poterlo conservare più a lungo (ricordiamoci che non c’erano i frigoriferi). Dopo tanti fallimenti, ne individuò pochi, che erano capaci di allungare la vita del proprio cibo di diversi mesi e solo uno di questi metodi era in grado di renderlo anche più digeribile e nutriente (e buono), la lattofermentazione. Vediamo perchè si chiama così!
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Latto – Lattobacilli – Acido Lattico
Nel processo di fermentazione, gli zuccheri contenuti nei vegetali che andiamo ad utilizzare, si disgregano/decompongono, per produrre acido LATTico grazie all’azione dei LATTObacilli
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Fermentazione – Fermentum
La radice del verbo fermentare deriva dal latino Fermentum, fervere… ribollire. Una delle tante caratteristiche delle fermentazioni è la produzione di sostanze volatili (es. anidride carbonica) che formano bolle gassose dando questa caratteristica di ribollire.
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Ed il LATTosio?
Non c’entra nulla, non utilizzeremo nessun tipo di latte. Il lattosio è un tipo di zucchero presente nel latte, formato dall’unione di due zuccheri (monosaccaridi) chiamati glucosio e galattosio.
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Per quest’anno ho una missione, anzi due:
- farti conoscere questo mondo invisibile
- farti fermentare almeno un barattolo di verdure
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Perché mi occupo di lattofermentazione
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Inizio col dire che il mio corpo è la mia casa e questo comprende un pacchetto vasto di argomenti come le emozioni, ciò che ingeriamo, i nostri valori, che parole utilizziamo…
REMEMBER: le parole nutrono e come il cibo vanno scelte bene prima di ingoiarle (cit. L’Arte della Gioia)
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Creare lattofermentazioni ed insegnarlo a voi è, per me, un ripristinare una condizione di libertà alimentare, senza pensare ad un ritorno al passato, ma andando a sfruttare le tecnologie, gli strumenti, la comprensione e le conoscenze che abbiamo ora, fluire con i cambiamenti della vita senza restare intrappolati in un tempo che non esiste più.
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Mi occupo di lattofermentazioni per rinforzare la mia indipendenza sul cibo, per autoproduzione e sostenibilità. Mi aiutano a rafforzare il sistema immunitario diminuendo la vulnerabilità alle malattie e mantenendo la flora batterica equilibrata.
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Sono una meraviglia per gli occhi, arricchiscono la dispensa di tanti colori e sono molto saporiti, il loro gusto è una scoperta tutte le volte. Ho la possibilità di conservare il surplus di vegetali ed erbe aromatiche, sono esenti da conservanti chimici ed è meraviglioso condividerli. Ah, è semplicissimo!
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Fermentatrice a domicilio, mi trovi su Instagram come @artenelbarattolo
per chiedere informazioni scrivimi su gioiabordin@gmail.com
Ci vediamo nella tua cucina!
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Hai provato a lattofermentare qualche verdura? Com’è andata?
Sono curiosa, scrivimi nei commenti!
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Questa volta vi lascio con una canzone.. ma non una qualsiasi!
“Siamo quello che mangiamo e siamo anche quello che mangia ciò che mangiamo.
Ma siamo anche ciò che mangia quello che mangia che noi mangiamo!
E così via nella catena alimentare. Siamo tutti uno, strettamente correlati!”
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Nel video potete leggere i sottotitoli in italiano