Umeboshi Bio – Prugne Salate Prugne salate biologiche con foglie di Shiso

Umeboshi Bio – Prugne Salate Prugne salate biologiche con foglie di Shiso

La parola umeboshi (ume: prugna e boshi: secco) significa letteralmente “ume essiccata” .
L’ume è il frutto dell’albero Prunus mume, una forma intermedia tra un pruno ed un albicocco. Originario della Cina, viene coltivato da secoli in Giappone, ma anche in Corea e in Vietnam, dove i suoi frutti sono sempre stati usati come cibo e come medicina.
E’ un albero molto amato dai giapponesi perché fiorisce a febbraio, il periodo più freddo dell’anno, esprimendo grande forza e resistenza.
Come viene preparata?
Le umeboshi vengono raccolte quando sono ancora acerbe, quando la quantità di acido citrico è al massimo. Vengono poi lavate e lasciate asciugare all’aria giorno e notte per diversi giorni finché si raggrinziscono.
A questo punto vengono messe dentro a barili di legno con sale marino integrale e foglie di shiso, su cui vengono appoggiati dei pesi. L’azione del sale e della pressione schiaccia e trasforma le umeboshi rimpicciolendole e facendo perdere liquidi che si raccolgono sul fondo del barile. Le foglie di shiso cedono il proprio colore rossastro donando alle umeboshi il tipico colore rosato e il caratteristico sapore.
Le umeboshi vengono lasciate nei barili da 6 mesi a sette anni. Le umeboshi di 7 anni sono le più potenti.
Uso tradizionale
Tradizionalmente le umeboshi venivano utilizzate per intossicazioni alimentari, contaminazione dell’acqua, diarrea, costipazione, disturbi gastrici, mal di mare, mal di testa, stanchezza, ecc.
Erano anche conosciute per il loro potere di ritardare la fermentazione del riso cotto, grazie alle proprietà antibatteriche.
Le Umeboshi rappresentano un meraviglioso esempio della conoscenza del principio yin e yang.
In termini di yin/yang l’ume fresca e acerba è molto yin. Il processo di preparazione introduce fattori molto yang: l’esposizione al sole, il sale, la pressione, il tempo. In questo processo si crea una combinazione di fattori molto yin e molto yang che imprimono una grande e potente energia all’ume.
Questa dualità energetica consente importanti applicazioni pratiche yin e yang:
• Introdurre nel corpo un intenso e potente yang, che alcalinizza e neutralizza eventuali fattori molto yin presenti nel sangue, come zucchero, alcool, tossine, ecc.
• Introdurre un intenso yin per curare problemi di tipo yang. Un proverbio giapponese dice addirittura che l’umeboshi fa passare la sete.
Cosa contiene di speciale?
L’umeboshi contiene moltissimi sali minerali ed è particolarmente ricca di calcio, ferro e fosforo.
Rispetto agli altri frutti contiene più acidi organici (in particolare acido citrico e acido fosforico) che rimangono inalterati durante la marinatura nei barili. L’elevatissima quantità di acido citrico (bilanciata dall’alcalinità del sale) favorisce l’assorbimento del ferro, del magnesio e del calcio da parte dell’intestino.
Ma non solo, velocizza la scomposizione dell’acido lattico (dopo attività fisica o abuso di zucchero e proteine animali), alcalinizzando il sangue e togliendo il senso di stanchezza e spossatezza. Aumenta anche la resistenza durante l’attività fisica. L’umeboshi è stata infatti definita “la regina dei cibi alcalini”.
Proprietà
• Alcalinizzante
• Disintossicante del fegato
• Favorisce la digestione delle proteine
• Regola l’attività intestinale (ottima sia per la stitichezza sia per la diarrea)
• Antipiretica
• Anti nausea
• Utile per il mal di testa alle tempi, agli occhi e sulla fronte
• Riequilibra i problemi digestivi (reflusso, gastrite, digestione difficile)
• Aiuta polmoni e reni grazie all’attività disintossicante
• Antibiotica
• Toglie la stanchezza
• Favorisce la guarigione dal raffreddore
• “Antidoto” contro l’abuso di alcol e zuccheri
• Ringiovanisce e aumenta la vitalità
Le proprietà antisettiche e antimicrobiche sono davvero eccezionali
Negli anni ’50 il dottor Kyo Sato dell’Hirosaki University, riuscì ad estrarre una sostanza antibiotica dall’umeboshi. Con 6 grammi di estratto riuscì a distruggere i germi della dissenteria, con 9 g quelli dello stafilococco. Nel 1968 venne isolato un componente dell’umeboshi attivo sui batteri della tubercolosi.
Purtroppo queste scoperte non ebbero conseguenze di rilievo perché la penicillina ed altri antibiotici erano già ampiamente utilizzati.
Come si usa?
In cucina: per salare cereali o verdure. Si può utilizzare un pezzetto di prugna schiacciata, un po’ di purea oppure usare l’acidulato di umeboshi per condire le verdure al posto di sale e aceto. Ottima mescolata al tahin per ottenere una crema salata spalmabile.
In palestra o durante l’attività fisica o le competizioni: una prugna messa dentro una bottiglia d’acqua. Bevendo l’acqua prima, durante e dopo l’attività fisica si aumenta la resistenza, si evitano i crampi e si riduce l’eventuale indolenzimento del giorno dopo.
Come rimedio: si può utilizzare per preparare la famosa bevanda con il kuzu, per tonificare e riequilibrare il tubo digerente, alleviare disturbi digestivi e intestinali, il mal di testa, abbassare la febbre e ridurre i sintomi del raffreddore. Si può usare aggiunta al tè o all’acqua, per alcalinizzare e favorire la digestione. Si può persino succhiare il nocciolo dell’ume per difficoltà digestiva, mal di gola e l’alitosi
Attenzione: Essendo salata va usata in piccole quantità.
Rimedio speciale: bevanda di kuzu e umeboshi

7,90

La parola umeboshi (ume: prugna e boshi: secco) significa letteralmente “ume essiccata” .
L’ume è il frutto dell’albero Prunus mume, una forma intermedia tra un pruno ed un albicocco. Originario della Cina, viene coltivato da secoli in Giappone, ma anche in Corea e in Vietnam, dove i suoi frutti sono sempre stati usati come cibo e come medicina.
E’ un albero molto amato dai giapponesi perché fiorisce a febbraio, il periodo più freddo dell’anno, esprimendo grande forza e resistenza.
Come viene preparata?
Le umeboshi vengono raccolte quando sono ancora acerbe, quando la quantità di acido citrico è al massimo. Vengono poi lavate e lasciate asciugare all’aria giorno e notte per diversi giorni finché si raggrinziscono.
A questo punto vengono messe dentro a barili di legno con sale marino integrale e foglie di shiso, su cui vengono appoggiati dei pesi. L’azione del sale e della pressione schiaccia e trasforma le umeboshi rimpicciolendole e facendo perdere liquidi che si raccolgono sul fondo del barile. Le foglie di shiso cedono il proprio colore rossastro donando alle umeboshi il tipico colore rosato e il caratteristico sapore.
Le umeboshi vengono lasciate nei barili da 6 mesi a sette anni. Le umeboshi di 7 anni sono le più potenti.
Uso tradizionale
Tradizionalmente le umeboshi venivano utilizzate per intossicazioni alimentari, contaminazione dell’acqua, diarrea, costipazione, disturbi gastrici, mal di mare, mal di testa, stanchezza, ecc.
Erano anche conosciute per il loro potere di ritardare la fermentazione del riso cotto, grazie alle proprietà antibatteriche.
Le Umeboshi rappresentano un meraviglioso esempio della conoscenza del principio yin e yang.
In termini di yin/yang l’ume fresca e acerba è molto yin. Il processo di preparazione introduce fattori molto yang: l’esposizione al sole, il sale, la pressione, il tempo. In questo processo si crea una combinazione di fattori molto yin e molto yang che imprimono una grande e potente energia all’ume.
Questa dualità energetica consente importanti applicazioni pratiche yin e yang:
• Introdurre nel corpo un intenso e potente yang, che alcalinizza e neutralizza eventuali fattori molto yin presenti nel sangue, come zucchero, alcool, tossine, ecc.
• Introdurre un intenso yin per curare problemi di tipo yang. Un proverbio giapponese dice addirittura che l’umeboshi fa passare la sete.
Cosa contiene di speciale?
L’umeboshi contiene moltissimi sali minerali ed è particolarmente ricca di calcio, ferro e fosforo.
Rispetto agli altri frutti contiene più acidi organici (in particolare acido citrico e acido fosforico) che rimangono inalterati durante la marinatura nei barili. L’elevatissima quantità di acido citrico (bilanciata dall’alcalinità del sale) favorisce l’assorbimento del ferro, del magnesio e del calcio da parte dell’intestino.
Ma non solo, velocizza la scomposizione dell’acido lattico (dopo attività fisica o abuso di zucchero e proteine animali), alcalinizzando il sangue e togliendo il senso di stanchezza e spossatezza. Aumenta anche la resistenza durante l’attività fisica. L’umeboshi è stata infatti definita “la regina dei cibi alcalini”.
Proprietà
• Alcalinizzante
• Disintossicante del fegato
• Favorisce la digestione delle proteine
• Regola l’attività intestinale (ottima sia per la stitichezza sia per la diarrea)
• Antipiretica
• Anti nausea
• Utile per il mal di testa alle tempi, agli occhi e sulla fronte
• Riequilibra i problemi digestivi (reflusso, gastrite, digestione difficile)
• Aiuta polmoni e reni grazie all’attività disintossicante
• Antibiotica
• Toglie la stanchezza
• Favorisce la guarigione dal raffreddore
• “Antidoto” contro l’abuso di alcol e zuccheri
• Ringiovanisce e aumenta la vitalità
Le proprietà antisettiche e antimicrobiche sono davvero eccezionali
Negli anni ’50 il dottor Kyo Sato dell’Hirosaki University, riuscì ad estrarre una sostanza antibiotica dall’umeboshi. Con 6 grammi di estratto riuscì a distruggere i germi della dissenteria, con 9 g quelli dello stafilococco. Nel 1968 venne isolato un componente dell’umeboshi attivo sui batteri della tubercolosi.
Purtroppo queste scoperte non ebbero conseguenze di rilievo perché la penicillina ed altri antibiotici erano già ampiamente utilizzati.
Come si usa?
In cucina: per salare cereali o verdure. Si può utilizzare un pezzetto di prugna schiacciata, un po’ di purea oppure usare l’acidulato di umeboshi per condire le verdure al posto di sale e aceto. Ottima mescolata al tahin per ottenere una crema salata spalmabile.
In palestra o durante l’attività fisica o le competizioni: una prugna messa dentro una bottiglia d’acqua. Bevendo l’acqua prima, durante e dopo l’attività fisica si aumenta la resistenza, si evitano i crampi e si riduce l’eventuale indolenzimento del giorno dopo.
Come rimedio: si può utilizzare per preparare la famosa bevanda con il kuzu, per tonificare e riequilibrare il tubo digerente, alleviare disturbi digestivi e intestinali, il mal di testa, abbassare la febbre e ridurre i sintomi del raffreddore. Si può usare aggiunta al tè o all’acqua, per alcalinizzare e favorire la digestione. Si può persino succhiare il nocciolo dell’ume per difficoltà digestiva, mal di gola e l’alitosi
Attenzione: Essendo salata va usata in piccole quantità.
Rimedio speciale: bevanda di kuzu e umeboshi

Peso 0,120 kg

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